“Ohi Moretto Morettino… non è così che si fa l’amore… Ti credevo più sincero”…così si canta(va) a Schignano nelle feste popolari.. “Oh Morettino mio, morirai con la pena nel cuor.” …noi ci stupiamo, ma la fine dei Moretti, era già previsto dalle mondine un secolo fa!
“Lo voglio dare al mio moretto… questa sera quando ‘l vien.” …Eh no, quel Mazzolin di fiori (perché di questo si trattava!!) non glielo dai più: Moretto bandito!

La notizia del ritiro dei Moretti dagli scaffali di alcune fra le maggiori catene commerciali svizzere è rimbalzata su tutti i giornali, ma chi non abita qui vicino al confine con la Svizzera non si rende conto del trauma collettivo causato da questa malsana decisione. Per noi, figli di frontiera, cresciuti a “In Svizzera a fare e benzina e… prendiamo anche i Moretti” la scomparsa degli squisiti dolci di cioccolato (nero!) dagli scaffali elvetici corrisponde a tranciare una enorme X rossa sulla nostra infanzia e a mortificare il “fanciullino che c’è in noi”!
https://milano.repubblica.it/cronaca/2020/06/11/news/razzismo_cioccolatini_moretti_canton_ticino_supermercato-258953413/
NB: qui i dettagli del motivo per cui i Moretti, detti anche «testa di moro», siano stati tolti dagli scaffali della Confederazione, in quanto “pericolosi veicoli di razzismo strisciante.” (no comment!) Giuro, in un primo momento ho smanettato ovunque, sui siti antibufala, quasi certa di trovare la smentita, credendo che la notizia fosse un fake… e invece, devo riconoscere che i vicini d’Oltrefrontiera, quanto a “idiozie”, hanno dato i punti ai nostri politici nostrani… Chapeau!
Per non parlare di Via col Vento… Anch’esso bandito: la HBO ne ha sospeso lo streaming: assurda decisione, fu il primo Oscar ad un’attrice di colore – uh mam!, si potrà dire?-

Meglio scrivere: “Peccato che la pellicola sia valsa il primo premio Oscar della storia vinto da una attrice afroamericana.” PS: quando lo abbiamo interpretato a teatro, “Bufaa via da la Bréva”, ero Mamy, ed entravo sul palco cantando a squarciagola
“Oh Bongo, bongo, bongo stavo bene solo in Congo e mi han portata fin qui!
Bingo bongo bela, mi ha comprato la Rosèla ed or rimango qui…”
Al giorno d’oggi mi avrebbero fatto chiudere (baracca e burattini!!)

E così, in linea con questa aberrante idea per cui tutto ciò che fa cenno a neri moretti e simili sia da bandire… (il razzismo si combatte con altre armi!) quanti rischi corrono le migliaia di cose, canzoni, cibi, nomi, modi di dire… che fanno riferimento a Mori, moretti, e brunette?
In campo musicale, sarebbe una catastrofe. Via da subito (col vento, appunto) i Negramaro, i Negrita e pure i Neri per caso! Sto in pensiero per Fabrizio Moro e per quel grande artista qual è “Brunori e sas“. E pure la Brunetta dei Ricchi e Poveri -che confusione! – dovrebbe fare attenzione a come si muove! Per non parlare del Brunetta, il titolare. E pure tutti i “Bruno” televisivi (dal Barbieri al Mars) oggigiorno, dovrebbero guardarsi le spalle… Eliminati anche Nanni Moretti, e la birra omonima, naturalmente.

Ma in questa moltitudine di insofferenze “colorite e colorate” al contrario, si dovrebbero ribattezzare pure i Bianchi di cognome e la mitica Bianchina di Fantozzi. Mi rattrista anche la fine ingloriosa per la capretta Bianchina di Heidi e per il mio adorato Calimero… E sempre in tema televisivo, cambio nome per Neri Marcorè e grossi guai in vista sia per Michael Moore sia per la bellissima Julianne Moore. Saluti e baci a Bianca Guaccero e a Bianca Atzei, ça va sans dire!
E, dato il colore, temo fortemente pure per Carlo Conti! 😉
Al bar diventa un dramma!… Niente più amaro Montenegro, niente più Negroni, vita dura per il Brunello di Montalcino e il Nero d’Avola. Non si potrà però nemmeno più ordinare un bianchino, e sarà una catastrofe chiedere “un bianco sporco”. ( o un bianco e spuma!) Presto scomparirà pure il caffè marocchino (e mi sorge il dubbio che io possa disturbare qualcuno se chiedo un macchiato?) E per finire, via dagli scaffali, anche i litri dell’antico Biancosarti…

E al ristorante? Via subito il riso al nero di seppia (acc! È squisito!) ma, per par condicio, pure il riso bianco (e la pasta in bianco); niente più golosità con la spettacolare torta Foresta Nera, né tartufo nero o tartufo bianco. E scordiamoci le Morositas, naturalmente.
Pure la geografia se la passa male: vita difficile per il Montenegro e per i montenegrini, per il mar Nero e il meraviglioso Monte Bianco. Guerra civile in Sardegna, come minimo, che sulla bandiera ha ben 4 “Teste di Moro”! Una sola testa, ma fuori legge pure quella, sul vessillo della Corsica, detta “Testa Mora”, appunto.
È nera quando è pulita e bianca quando è sporca… Ah, nooo…cancelliamo pure lei, la Lavagna!
A scuola, sulla falsariga di questo scompiglio, sarebbe un’ecatombe. Partendo da quel magnifico capolavoro qual è “San Martino”: se la nebbia agl’irti colli potrà continuare a salire, sotto di essa, il mare potrà soltanto urlare, ma non più biancheggiare! Via le opere dalla storia dell’arte del pittore Alessandro Bonvicino da Brescia, detto Moretto.
Impossibile sbagliare: si toglierà anche lo sbianchetto (o bianchetto che dir si voglia!) dall’astuccio dei bimbi. Sia mai!
Non si potrà più leggere Biancaneve, e Alice nel paese delle Meraviglie non incontrerà il Bianconiglio… Non più inchiostro nero di china, fine dell’uso della penna nera e pure il pastello color “bruno, testa di moro”. Bandita la “negritudine” (corrente letteraria) e non si leggerà più nè Ada Negri, nè Nero Wolf e nulla sarà più di color “nerofumo”.
Da rivedere alcune grandi marche: la “Nero giardini” e l’”Omino bianco” (pensa che l’Omino Michelin diceva di essere quello bullizzato!) Fine assoluta per lo shampoo “Schwarzkopf”, svuotare le case dal lucido “Testa di Moro” (anche se io vorrei eliminare tante teste di ….)
Niente più Morellato gioielli e avrei pure paura a trovare un Moroso! E ancor più, a baciarlo sotto un biancospino!
Se non ci fosse da piangere, ci potremmo scompisciare dalle risate. Perché poi, come nei Moretti, neri fuori e bianchissimi d’albume dentro, quanti bianconeri ci circondano? Epuriamo la Juve (e qui, ci starebbe la battuta…!), l’Udinese e pure l’Ascoli. Ma dovremmo buttare nell’immondizia pure la Dama e gli Scacchi, eh già!
Più seriamente, penso che contro il razzismo ci sia ben altro da fare, che non sul nome “Morenkopf” (il nome tedesco dei Moretti, da cui tutto è partito, pare sia nato dal soprannome degli abitanti del paesino svizzero ove si producono, -ma ci sono varie versioni https://www.tio.ch/svizzera/attualita/1443317/nome-moretti-origine-migros-scaffali– ma tutte ragioni che ben poco hanno a che fare col razzismo. Forse la versione francese “tête de negre”, testa di negro è più razzista nei termini). Ma da qui emerge la vacuità della cosa, follia di quell’aberrazione denominata “politically correct” che nasconde tanta superficialità. Dovremmo forse imparare a ripensare alle migliaia di manifestazioni di vero razzismo, dagli sguardi ai preconcetti, che incrociamo quotidianamente. Facendo attenzione
Questa è una piaga che si combatte intervenendo su cultura, istruzione, progetti, in modo più attento e mirato. Problema non facile, assolutamente, poiché richiede un cambio culturale e mentale.
Devo tornare all’idea che dovremmo imparare tutti a vedere il mondo con gli occhi dei bambini? Eh, già, è vero anche stavolta! Per loro, “gli altri” bambini sono bianchi, neri, gialli, ma di solito non lo notano neanche.

“Gli altri”, solitamente, sono semplicemente “bambini”, spesso “amici”, a prescindere dal colore della pelle o dalla forma degli occhi.

Intanto, però a tutti, bambini (fuori e dentro): ridateci i Moretti!