.. e semiaddormentata!
5 giorni di Sanremo: l’ho visto come quando ti invitano al ristorante stellato e hai l’aspettativa di Mangiar bene… cioè di trovare buona musica “nel piatto”. Quest’anno parecchie mosche e camerieri antipatici. Una stella su tripadvisor, non di più…. Porzioni sgelate male, cito (testualmente) la mamma ultranovantenne di una mia amica che ha sintetizzato il mio pensiero per parecchi brani & interpreti…. “I fa’ scapà giò i culzétt, i sarà minga canzùn?!”. (fanno cadere le calze, non saranno mica canzoni??) Ci sono stati piatti riusciti, altri meno. Peccato la durata: degna del matrimonio di mio cugggino in Basilicata senza la gioia tipica che si respira ai matrimoni dei cugggini del Sud…!
- Mia personale top 3: Ermal Meta, Colapesce&Dimartino, Max Gazzè. Seguiti da un 4 pari merito di Stato Sociale, Extraliscio, Oriettissima. Gli intonati tutti dietro (pochi)
- Premio per il miglior testo: Arnica (Giò Evan) e Mai dire mai (Willie Peyote)
- Caruso cantato da Ermal Meta e Amandoti in versione Manuel-skin
- Il Festival della rinascita? Ci hanno provato. Onore al tentativo. Almeno quei pochi che gravitano attorno ai cantanti in gara e alla kermesse hanno “ricominciato” a veder pecunia, almeno questa settimana.
- I cantanti old-style… leggi Loredana Bertè, Ornella Vanoni, Umberto Tozzi, Laura Pausini, il Volo. Orietta stessa. Chapeau….sanno cantare!!!
- Matilda de Angelis ed Elodie. La Botteri. Grandi donne.
- Ibrahimovic… dalla parodia di se stesso, al discorso finale sul fatto di “solo chi non fa, non sbaglia… ma bisogna sapersi rialzare” mi è piaciuto. Incluso il motociclista che gli ha dato un passaggio!
- Alessia Bonari, infermiera-simbolo… che con uno stipendio da… “infermiera” ha donato il compenso sanremese per le cure palliative dei malati terminali. Esempio immenso.
- L’entusiasmo del rock dei Måneskin, pur non nella loro miglior canzone…
Poi ci sono gli scivoloni. Tanti, troppi.
- La “qualità” di “cantanti” in gara. Piatti irranciditi… Metà non avrebbero superato le selezioni dello Zecchino d’Oro… Neanche al Karaoke…
- Il numero esorbitante di “cantanti”… Indigestione! Se ne avessimo lasciati a casa almeno 7 o 8 .. si finiva prima, e i nostri timpani avrebbero gradito. Nomi? Bugo – magari è un grande autore, ma forse forse aveva ragione Morgan… inascoltabile! – Aiello, Ghemon, Random… (Chi??? appunto!!!)
- Blasfemia: qui non transigo. La corona di spine è un simbolo: scherza coi fanti ma lascia stare i santi. Provate a farlo in un altro Paese, eh? C’è stata una grandissima mancanza di rispetto. PS: mi avrebbe schifata altrettanto profondamente se un simile sfregio fosse stato diretto verso un’altra religione.
- Vilipendio alla bandiera. Sarà che il mio bisnonno ci è morto…
- Stefano d’Orazio: visto il livello medio di chi ha calcato il palco, rendere omaggio a chi ha reso grande e bella la musica italiana sarebbe stato doveroso. Scivolone di cui ho appreso oggi sui social: aver tagliato l’omaggio a d’Orazio, in un Sanremo in cui c’è stato posto per tutto. Occasione persa, e qualcosa di più…
- Achille Lauro? Condivisibilissimi i suoi messaggi, spesso vissuti sulla sua pelle, scaturiti da dolori e ferite, ma troppo spesso trasgressivo, fin troppo sopra le righe! Il troppo stroppia… ? Come le battute fuori luogo del maître,… che non vedi l’ora che se ne vada.
- Il maschilismo. Sempre uomini a far “le primedonne”… e le donne “a contorno”? Anche se da sole ne surclassano due (leggi Matilda de Angelis?) Il tutto alla vigilia dell’8 Marzo. Un ristorante dove chef, direttore, maître sono tutti e soli uomini.
- Le donne che vorrebbero far le splendide e ottengono l’effetto opposto (Palombella?)
- La direttora… d’orchestra (chapeau perchè se è arrivata lì, dev’essere in gamba il doppio di Lorin Maazel); ma, sorry, le parole pesano: quando mi chiamano -pochi -“ingegnerA”…. a me piace!!!
- La durata delle serate… eccessiva (vedi voce numero dei “cantanti”), il giorno dopo, chi ne ha ancora la fortuna, si va a lavorare…
- La Ferragni… Nessuno vieta di usare “i propri mezzi” per aiutare l’amato consorte, ma per una regina di stile, è un mezzo scivolone… Ok, non ci si poteva mica aspettare che pubblicasse “Vota Ermal”… ma mettere contenuti e poi cancellarli, .. mah! Inelegante. (io sarei andata in piazza col megafono… lo so, ognuno usa i mezzi di cui dispone… ) ma qui è stata un po’ come un cameriere in canotta e bermuda.
- Le parolacce… sdoganate?… troppo. Farebbe parte del pacchetto-rispetto evitarle. Come se il cameriere al ristorante arrivasse …”Ehi, stronzo, cosa c***o vuoi di secondo?”
Avrei un milione di cose da dire… ma non dico più niente (cit. Ermal Meta)
Aspettiamo #Sanremo2022

Il festival è finito. Possiamo dormire in pace.