Mille piccole sfaccettature di felicità

Se oggi fosse stato un giorno “normale”, nell’accezione che davamo al termine fino a poco più di due mesi fa, per la gran parte di noi, oggi alle cinque del pomeriggio o poco più tardi, sarebbe stato tipicamente un momento felice, di quella felicità leopardiana riconducibile al Sabato del Villaggio insita nell’attesa di una gioia più grande, un’attesa che dona gioia ancor più del vivere il momento stesso. Vigilia del ponte del Primo Maggio, giornata dedicata alle prime scampagnate o perlomeno al relax: un’occhiata alle previsioni meteo e già negli occhi momenti belli da condividere con chi si ama.

Ponte del Primo Maggio | Borgo Mandoleto


O anche da soli, che certe volte, male non fa.
Ma da ormai oltre due mesi, anche oggi non è un giovedì normale, una vigilia di ponte… scorre il tempo, sempre più uguale a se stesso, giorni che distinguiamo soltanto perchè cambia il santo sul calendario, e mica sempre accade.
Sempre più spesso al messaggio del buongiorno i miei amici rispondono spaesati dicendomi “Grazie per avermi ricordato che giorno sia oggi” o, spesso, “Buon martedì” quando 30 secondi prima avevo scritto loro “buon mercoledì”. Sintomatico di una perdita di riferimenti, come il trascorrere del tempo che ci appiattisce fuori, e forse anche dentro.
Aspettavamo tutti la domenica per “fare qualcosa di diverso”, dalla partita di pallone alla passeggiata nella natura, dall’arrosto alle faccende trascurate nel resto della settimana al trascorrere un po’ di tempo in più in famiglia.

Ponte Primo Maggio 2018, dove andare: concerto, idee, offerte e storia

Malgrado i pianti (tristemente frequenti) e i rimpianti si susseguano inclementi, in questa nuova “temporanea” vita, molti sono gli spunti positivi di cui poi far tesoro “DOPO” quando le nostre esistenze di incanaleranno sui binari “pseudo-normali” che percorrevamo prima.Ma ora, che i giorni sono tutti uguali, come trovare nel day-by-day un nuovo stimolo di felicità?
Non vale più nemmeno il “da lunedì sono a dieta”… il problema è che in mezzo a tutto il resto non mi ricordo neanche più quando è lunedì, davvero! (scusa buona stavolta!!) 🙂
E allora, da qualche settimana, un esercizio nuovo: in questa vita-a-metà inventiamo nuovi motivi per dirci (poco poco) felici.

Felicità: frasi e aforismi | UnaDonna

Penso alla Natura, al recupero delle piccole cose, all’apprezzamento degli amici, quelli veri e degli affetti più cari.
Ci dimenticheremo di questa potente lezione, una volta tornati in pista?
Che ne sarà dell’affetto (ritrovato) e del rispetto che inevitabilmente dovremo mettere in campo in sovrabbondanza e in modi nuovi (cioè sarà “rispetto” non abbracciare tutti, per contenere la pandemia, e garantisco che per una “abbracciosa” come me, significherà fare davvero un sacrificio!)
Ci ricorderemo che questo “limbo” o lembo di vita sospesa ci ha insegnato ad apprezzare ciò che conta davvero, a capire che le cose che contano non sono cose… ma affetti, amore, persone?
Qualcuno sostiene che ne usciremo tutti più cattivi ed arrabbiati.
Io temo più tristi, e segnati…
Per chi ha perso il lavoro, per chi non sa più dove trovare le risorse economiche… ma comunque per tutti, il recupero della serenità sarà davvero lunghissimo. Bisogna sperarci, crederci…
Guardo al passato con speranzoso ottimismo: se ce l’abbiamo fatta storicamente, dopo pesti e pandemie, dopo guerre e tragedie, potremo rialzarci anche ora. Spero che “chi di dovere” metta in campo le opportune risorse a sostegno di questo processo che si preannuncia lungo e non certo privo di ostacoli.
Ma allora, non c’è proprio nulla di cui esser felici?
Esser felici, saper cogliere il positivo, è questione di scelta. Sempre.

Conosco sorrisi veri impregnati di lacrime (nascoste dentro, nel profondo del cuore)
E conosco gioie ancor più grandi, nate dalle situazioni più difficili

Saper essere felici, forse si impara. Anche (e soprattutto) quando si perde,

L'immagine può contenere: 2 persone, persone in piedi, testo e spazio all'aperto

La domanda utile,
da farti ogni volta che serve,
non è perché sei triste…
ma perché non sei felice. (Cit.)

Voglio provare ad essere felice in mezzo a tutto e nonostante tutto.
Soprattutto in questo periodo.

Sono felice se penso che Madre Natura ci sta dando un’importante lezione: un mondo più pulito e meno inquinato più diventare un monito…

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Sono felice se penso che comunque anche adesso nei reparti maternità si continua a nascere.

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Sono fiera degli insegnanti che si sono reinventati tecnologici, in un attimo, magari erano ancora quelli cresciuti a penna e calamaio.
Sono molto felice se penso ai medici… in un momento abbiamo capito che non necessariamente dobbiamo intasare gli ambulatori, ma che le ricette possono essere anche spedite a distanza…
Sono felice se penso agli animali che si riprendono i loro spazi nel verde, ricordandoci che in fondo siamo noi gli invasori. Sotto, ne racconto un episodio…*

Uomo in quarantena e gli Animali si riprendono i propri spazi ...


Sono felice se penso alla preghiera e alla meditazione, ai tempi lunghi di silenzio (per me molto rari, in realtà dati i numerosi rumorosi inquilini)… ritornati di moda.
Sono felice se penso alle migliaia di espressioni di solidarietà di cui si parla in queste settimane, di attenzione reciproca.
Non solo diffidenza e cattiveria. Sono innumerevoli gli esempi di gentilezza gratuita, di eroismo, e non solo in corsia o tra i volontari della Croce Rossa.
Sto pensando alla prova di resilienza messa in atto da tutti, in primis dai più giovani.
Sto pensando alla creatività e alle attività varie in cui ci stiamo peritando… Bello! Quando mai potrà ancora capitare…?
Sto pensando ai confini spianati dagli aiuti fra stati e regioni (l’esempio Bergamo-Palermo è emblematico) https://www.facebook.com/lorenzotosa.antigone/photos/a.476251642907003/792699051262259/?type=3&theater
Mi viene in mente che, comunque, rinascerà la voglia di pianificare, di far progetti, di guardare avanti, di continuare a sperare, perchè dietro le nubi, c’è sempre il sole…

Raggi del sole dietro le nuvole

Beh, sto pensando anche agli hobby a cui -per chi ha avuto più tempo – abbiamo potuto dedicarci in questo tempo sospeso…
Al recupero dei giochi in scatola e dei ricami…
Al recupero di quei tempi dilatati a cui la quarantena ci ha
costretti e alla capacità e alla volontà di volerne trarre il meglio….
All’attenzione verso le piccole cose, al pane fatto in casa, alle partite a scala 40… ecco il recupero di tutto questo, mi ricorda che, in briciole, possiamo ricominciare ad essere felici.

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Non si sa dove, verosimilmente si tratta di montagne e vallate del Nord Italia:

il fatto è che, in questi giorni di forzata quarantena, la natura si sta davvero reimpossessando di tanti spazi, e sia in città, sia sulle strade di montagna sta diventando sempre più frequente incrociare animali selvatici che corrono sulle strade o che attraversano i centri abitati. Meno frequente è che non scappino, impauriti dalla presenza umana, interrompendo quello a cui si stavano dedicando: è questo il caso di uno spettacolo abbastanza inconsueto a cui ha assistito un automobilista qualche giorno fa su una stradina montana. L’autore del video, subito diventato virale, sopraggiungeva lentamente in auto, com’è del resto indispensabile fare in questo periodo, per evitare di venire travolti o di travolgere cinghiali cerbiatti o fauna assortita. Poco prima di una curva, la splendida sorpresa: due cerbiatti, maschi, le corna poco pronunciate ma sufficienti a dar spettacolo, che in mezzo alla strada stavano apprestandosi ad un combattimento, nel bel mezzo della carreggiata, incuranti del fatto che ci fosse qualcuno presente. Dapprima la zampa picchiata sul terreno, più e più volte, poi la sfida, frontale: le due piccole coppie di corna che si incastrano; uno scontro serrato: dapprima uno dei due che sembra prevalere uno, poi, l’altro, al contrattacco che costringe l’avversario ad arretrare. Il tutto svoltosi alla luce del sole, coi due animali incuranti della presenza dell’auto e del passeggero. L’inusuale spettacolo prosegue per qualche minuto, combattuto come dev’essere, sulla stradina in mezzo al verde (sono ancora numerose le strade intelvesi che attraversano monti e boschi incontaminati, per chilometri). Qui è frequente imbattersi in animali liberi: spesso, però, il loro comportamento è guardingo, solitamente causano incidenti poiché si danno alla fuga, impauriti dalle auto o dalla presenza umana. Negli anni sono stati parecchi – ed alcuni anche gravi con notevoli danni agli automezzi – gli incidenti provocati dall’attraversamento improvviso di branchi di animali, cervi e cinghiali principalmente. Succede di rado, invece, che questi restino imperturbabili e indifferenti alla presenza umana. Nel caso del video dei due cerbiatti, addirittura questi proseguono lo spettacolo indisturbati; uno dei due, addirittura, con un musetto impertinente, quando l’automobilista si affianca, osserva dritto la videocamera, quasi a chiedere: “Che vuoi da me? Non vedi che sono impegnato? Sei tu, umano che stai invadendo i miei spazi!”…
Si tratta di due minuti pieni di filmato, di corna contro corna, di lotta serrata, che si conclude con uno dei due cerbiatti che si allontana, probabilmente sconfitto. Uno spettacolo stupendo, senza dover pagare il biglietto, fortunatamente senza conseguenze per l’automobile e l’automobilista, cosa davvero più rischiosa. Un piccolo “mondo di Quark” che si sta ricreando dopo due mesi in cui i passaggi di mezzi meccanici lì stavano diventando sempre più rari: oltre al drastico calo dell’inquinamento globale, anche nel piccolo, la natura ci sta mandando dei messaggi chiari. Siamo noi gli invasori.

https://www.laprovinciadicomo.it/videos/video/valle-intelvi-cerbiatti-in-lotta_1045787_44/


Pubblicato da stefypedra73

Effervescente, eclettica, multitasking.. un concentrato di energia e di gioia, sorrisi come arma ... imprevedibile e curiosa. Amo leggere, viaggiare, cantare, suonare, il teatro, l'arte e ... sono mamma, e lavoro come IngegnerA (e Giornalista)

Una opinione su "Mille piccole sfaccettature di felicità"

  1. Anche oggi ho iniziato la giornata con le tue pillole😊, per me sempre fonte di riflessione oltre che di grande emozione.
    Così prendendo spunto da una tua riflessione… assegno ai miei alunni questo compito : COSA MI RENDE FELICE IN QUESTO MOMENTO .
    Il momento della restituzione ( ieri) e’ stato emotivamente forte per me. Lacrime.
    Pensieri semplici, puri. Pensieri che mi auguro abbiano letto i genitori . Pensieri che testimoniano come l’avventura di ogni vita vada oltre noi stessi e come le relazioni possano condurci alla gioia vera e profonda.
    Relazioni semplici, spesso scontate.
    Così ieri, in preda all’emozione, stampo questi lavori, questi esempi di felicità riscoperta ( senza soffermarmi agli errori grammaticali,ovviamente) e leggo
    – fare la pizza con mamma
    – guardare un film tutti insieme
    – vestirmi come voglio
    – fare le gare con la play con papà
    – farmi truccare da mamma
    e poi come un tuono improvviso leggo “ scoprire che i miei genitori si baciano”
    Impazzisco di felicità….una delle cose più scontate è,invece, ciò che rende felici i figli ( oltre che noi stessi ), penso a quante volte questo figlio abbia cercato di fare questa “ scoperta”, tanto da essere oggi LA COSA CHE LO RENDE FELICE….
    Così ho passato la giornata leggendo cosa rendeva felici i miei alunni di 8 anni…
    Per scoprire, ancora una volta, che la felicità si nasconde nelle cose semplici, in quelle che diamo per scontate e non andiamo a risvegliare.

    Allora ,cara Stefy devo dirti grazie per lo spunto che mi hai dato , grazie e buon primo maggio😉

    Sabrina

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