*Cornavirus è voluto, in quanto la quarantena da virus non favorisce le corna. Sic!
Ah! Poesia, mon amour! Da parecchi anni mi diletto a scrivere poesie (esageriamo, “composizioni in rima”!) semiserie, frizzanti o profonde, a seconda dell’occasione, per salutare i colleghi in ufficio che vanno in pensione, un sorriso o un grazie per una ricorrenza o un anniversario. Scrivere è un piacere catartico e una passione e… allora: largo alle rime! Il sito si trova su Strikingly.
Il compenso per le composizioni poetiche (se così si possono definire le rime che intreccio) – va a favore delle opere benefiche sostenute dal mio gruppo di volontariato (Ma questo mica tutti i membri lo sanno!…)
Ieri mi giunge una richiesta nuova: un simpatico fedifrago che mi chiede in prestito le parole, per esprimere il suo amore alla sua donna, lontana, che non vede ormai da due mesi. Donna che “ama alla follia!” PS: donna non sposata con lui! Ecc’allà! Beccato…. E invece…
Una storia molto dolce, (a prescindere da qualsiasi giudizio morale), a tinte losche e fosche, trattandosi di “amore fedifrago”, che però mi ha portata a riflettere… sulle multiformi tipologie di amori, rapporti, relazioni disintegrate, ad ogni livello, dalle forzate separazioni da quarantena. Che appunto, non favorisce le corna..

Nelle uscite giustificabili come essenziali “vado a trovare l’amante” non credo sia contemplato, e nel termine “amante” leggo: chiunque sia “colui che ama”.
Ebbene sì: io per prima, pensando agli affetti spezzati da questa eterna quarantena forzata, il primo pensiero va alle famiglie, soprattutto ai nonni che non vedono i nipoti, privati di quegli abbracci, scherzi, coccole che solo il giocoso rapporto nonno-nipote sa ricreare. Penso ai genitori e figli, quelli esclusi dal “festival dell’incoscienza della caccia al treno per tornare da mammà” a cui abbiamo infaustamente assistito nel weekend dell’8 marzo! Quelli cioè che pur abitando anche vicini, si sono ben guardati, com’è giusto che sia, per correttezza, onestà intellettuale, amore… di vedersi o riabbracciarsi. Penso a fratelli, sorelle, e soprattutto penso ai fidanzati, alle nuove coppie che si stavano formando, a tutti coloro che, legati da un qualsivoglia tipo di affetto, non possano vedersi da settimane, a causa della quarantena.
E gli amici!!!!! (ah! Quanto mi mancano, gli amici!!)
Ma torniamo al fedifrago che mi “ha perso le parole”, pur non essendo Ligabue!

Così scrive il gentil richiedente (cambio nomi e riferimenti in modo che non si possa identificare…) scrivendomi dopo aver visitato il mio sito http://site127536-6782-1713.mystrikingly.com/
[…] Desidererei una poesia d’amore personalizzata per una donna che amo alla follia.
Lei si chiama Francesca; vorrei che il suo nome apparisse anche in qualche passaggio della poesia; è una splendida donna di 40 anni; piccolina, con un corpo sinuoso, capelli e occhi neri, che illuminano e trafiggono (questi alcuni aspetti fisici).
Può sembrare fredda, ma è molto sensibile, calorosa e sa amare molto; è comunque una persona scherzosa ed ironica; tra di noi scherziamo molto e ci prendiamo molto in giro; la ritengo una splendida e fantastica persona per tutto questo.
Il nostro amore è molto difficile ed impegnativo, in quanto impegnati entrambi con i rispettivi coniugi. Siamo stati colleghi per tanti anni, senza che nulla accadesse; poi all’improvviso senza una motivazione apparente, è scattata la scintilla, e da lì a divenire…..In questo periodo, per ovvi motivi, non riusciamo a vederci…… La poesia? … desidererei che ci fosse un po’ tutto quello che ho elencato: dichiarazione; promessa; sensazione e gioia di averla incontrata …..quindi mi rimetto in pieno nelle sue mani e pensieri….
Di solito non faccio troppi ricami e voli pindarici sulle possibili storie e vite che si raccontano dietro alle richieste di poesie che mi vengono sottoposte.. sono “storie più semplici”; la collega appassionata di pittura che va in pensione a cui si regala una tela, la cuoca della mensa con il grazie delle mamme, il ringraziamento ad una maestra capace di trasmettere i valori più belli oltre alle materie scolastiche.
Stavolta è un po’ diverso… mi ha fatto sorridere, un po’ mi ha preso il cuore… e tutto questo ha stuzzicato la mia fantasia e l’ha fatta galoppare.

Embè, è vero, non ci avevo pensato! La quarantena blocca, separa e -forse logora – ognuno nel proprio micromondo, sia gli amori leciti, sia quelli illeciti, sia le storie in fiore sia quelle che – forse – stavano sbocciando, sia gli amori al capolinea, sia i fidanzamenti e le storie ancora tutte da scrivere.
Viviamo in un tempo sospeso; e, temo che in queste condizioni, la relazione “non propriamente legittima”, venga messa ancor più alla prova delle altre. Dalle parole dell’amico Paolo, capisco che non si tratti di una “storia di letto e basta” (meglio nota come una “botta e via” – brutto termine, ma molto efficace); non si tratta nemmeno di una storiella così, leggera leggera.
Questo, mi sembra un amore vero, che resiste ai tempi, alle distanze, un Amore con la A maiuscola. Che magari non si potrà mai esprimere tutto, che non si potrà manifestare alla luce del sole. O che magari sta aspettando “il momento giusto” per manifestarsi e per essere gridato al mondo.
Magari è un Amore più solido e forte di tante storie “regolarizzate”, che si nutre della sola presenza dell’altro. Fatto di stima, di amicizia, di affetto, di confidenza, di inconsueta complicità.
Un Amore… davvero… Vero!

“Strani amori”, cantava la Pausini (e aveva ragione!): ognuno di noi, prima o poi, vive una storia unica, (o perlomeno lo auguro a tutti!), irripetibile, diversa da tutte le altre… ma anche identica a tutte le altre, se paragonate a tutte quelle vissute nei secoli, nella storia dell’uomo, che sembra unica e speciale, quanto ad intensità, gioia, portata… Amore. Quell’amore che da secoli ci spinge a fare follie e cose impensabili, a tornare bambini, l’Amore. Punto.
E allora ho cercato di regalare a questa storia anomala un piccolo inno all’amore, inteso nel suo senso più profondo, il “volersi bene”. Non so se Paolo apprezzerà le mie rime, io ci ho provato, non è facile immedesimarsi nell’aspettativa del prossimo, specie quando si toccano corde così private e delicate.
Ma fantasticando, li ho immaginati.

Camminare mano nella mano in una città sconosciuta, ritagliarsi momenti fugaci pur di vedersi poche ore. Magari abitano anche distanti (ah! Difficoltà doppia!), magari hanno investito un permesso di lavoro per andare ad un mercatino di Natale o a visitare un museo insieme…
Per condividere uno sguardo, una chiacchierata, un caffè.
Magari sono protagonisti, senza neanche aspettarselo, alla loro età, (over quaranta, me lo dice in un passaggio ) di un Amore sospeso, che aspetta i tempi giusti per potersi esprimere appieno: non ho altri elementi per raccontare la storia di Paolo e Francesca (ah sì, un’accoppiata già sentita, giusto?)
Sto fantasticando su di loro: lui, magari è un serio professionista, un uomo d’onore, con tanto di famiglia e figli che non vuol far soffrire gli affetti più cari, che lo circondano. Lei una donna seria, considerata un pilastro o un esempio di moralità e stimata da molti… che mai si sarebbe aspettata di innamorarsi, ancora, alla sua età…
E lo sguardo, dapprima definito distante e distaccato, è diventato complice e sereno…
Forse uno di loro due ha dei figli piccoli, magari i vincoli familiari sono molto intricati. E sebbene siano stati travolti da questo sentimento, che sentono come sincero e genuino, per ora, hanno consapevolmente scelto di rinunciare ad esprimerlo alla luce del sole, anche se si tratta dell’Amore che ti colpisce dentro, con quella che riconosci essere l’altra metà della mela… Pur di non sacrificare affetti più grandi o innocenti.
Invece, forse, lui è un approfittatore… e vuole conquistare la bella Francesca proprio perché ai più non riuscito. E cosa c’è di meglio di una poesia personalizzata per rubare il cuore di una donna seria che pare lontana anni luce? La sfida?
Eppure, no. Non credo in quest’ultima immagine, mi sembra ben lontana dalle parole di lui nelle email di richiesta.
Ma chissà…quant’altro….?
Magari lui viaggia molto, o ci sono malattie, o ci sono problemi grossi, economici, fisici… chissà…
Rileggendola, mi sembra lontana dalle squallide scappatelle di cui si sente parlare sui media… non è il momento! E poi, se non fosse stato vero Amore, non avrebbe potuto resistere e manifestarsi ad una tale profondità ed intensità, in questo momento di reclusione forzata. Vero è che “La lontananza fa all’amore quello che il vento fa al fuoco: spegne il piccolo, scatena il grande.”

Ma questo Amore c’è e ha voglia di esprimersi. Di volare!!… E in assenza d’altro, usa un mezzo di trasporto infallibile: le parole, parole d’Amore.
Sul potere delle parole potrei scrivere dei tomi… ma, a prescindere dalla situazione contingente…ah, -ho pensato alla fine,- quanto mi piacerebbe ricevere una poesia, tutta per me!
Ecco uno stralcio del componimento (due pagine mi son venute….)
Tu ed io: per anni, fianco a fianco
In ufficio, compagni di banco
ma un bel giorno, così, all’improvviso
Ho “davvero guardato” il tuo viso.
E se fino ad allora, – illusione!-
M’illudevo di capir le persone
Ho compreso in un solo momento
Quanto fossi, con te, poco attento.
Familiari, i tuoi gesti, il tuo sguardo
La scintilla, ci svelò: fu un azzardo?
E fu solo, in realtà, in quell’istante
Che capii quanto fossi importante. […]
